Rieti e la Sabina
La città di Rieti capoluogo della Sabina, si porta dietro la fama di ombelico d’Italia, per la sua posizione equidistante rispetto al resto della penisola. La Sabina, che per citare l’archeologo Giuseppe Antonio Guattani “a partire dalla confluenza dell’Aniene con il Tevere e l’Aniene, si svolge come elegante vaso ”, si estende fino ai confini con l’Umbria e l’Abruzzo ed è caratterizzata da un territorio incontaminato, lontano dagli itinerari di massa e perfetto per un soggiorno eco-consapevole.
La sua campagna rievoca il paesaggio magnificamente descritto da Strabone, dominato da vigneti e ulivi, che ancora oggi sono il tratto distintivo più evidente del territorio: un territorio da sempre vocato all’agricoltura, che offre a chiunque lo attraversi suggestioni antiche e piaceri, anche gastronomici, raffinatissimi. La popolazione sabina, decantata da storici e intellettuali come Dionigi di Alicarnasso, Marco Terenzio Varrone, Catone il Censore e Plinio il Vecchio, viene considerata per molti aspetti “mater” di quella romana, persino nella leggenda, dove spicca il celebre “Ratto”, che di fatto fuse i Sabini con la nascente città di Roma, originando la nuova civiltà. Le tracce del glorioso passato sabino sono visibili lungo l’intero territorio. A partire dal castrum e dalla Villa Romana di Cottanello o dall’antico municipio romano Forum Novum nel comune di Torri in Sabina, passando per l’itinerario oraziano del piccolo paese di Vacone o per i nuclei archeologici sparsi nella città di Rieti e nel comune di Mompeo: incluso nel circuito dei Borghi più belli d'Italia.
Nella cultura della popolazione sabina, un ruolo importante spetta alla spiritualità. I due grandi complessi monastici, quello benedettino di Farfa e quello francescano di Greccio, dove secondo la leggenda ebbe inizio la tradizione natalizia del presepe, sono gli esempi più evidenti di questa vocazione, che ha arricchito il territorio con innumerevoli opere d’arte e tradizioni antichissime.
L’enogastronomia locale, invece, è tutta imperniata sul suo prodotto di riferimento: l’olio. L’olio della Sabina, conosciuto e apprezzato già in epoca classica, è stato il primo prodotto italiano a ottenere la certificazione a marchio DOP. Oggi, sull’intero territorio, opera una moltitudine di piccole imprese olivicole, che realizzano un prodotto di estrema qualità e garantiscono, assieme a imprese agricole di altra natura, un’offerta agrituristica varia e articolata, qualitativamente elevata e perfettamente integrata con l’ambiente che le circonda.